giovedì 20 novembre 2014

Interstellar (e l'altro film che c'è dentro) - Recensione



Diciamolo subito: Interstellar è un gran bel film, e un film bello. Un film che non avrà più senso visto in tv, e che credo rimarrà visivamente imbattuto per molto tempo.
Quindi il fanta-mattone di Nolan è solo un puro spettacolo per gli occhi e l'animo? Con astronavi immerse nel silenzio totale dello spazio, una colonna sonora eccellente e nullapiù?

No, Interstellar è decisamente un film su tutti i livelli, o meglio; è due film.

Sì, perchè Nolan imbastisce una storia verosimile, in un futuro prossimo nel quale l'esplorazione dello spazio non è poi così lontana dai traguardi del mondo reale, e dove la razza umana si trova alle prese con il disastro ambientale irreversibile.
Ce ne dobbiamo andare, così lontano che anche una sola astronave impiegherà un tempo enorme e  incerto a compiere il suo viaggio.

Ecco, questo film ci mette davanti allo spazio aperto, profondo, dove la morte è l'unica cosa ad aspettare gli astronauti per milioni di chilometri al di fuori dell'astronave Endurance (omaggio alla nave con cui Ernest Shackleton compì un tentativo di viaggio al centro del polo Sud).
L'essere umano è un nulla lanciato nello spazio, e per due terzi del film si assiste a questo tipo di fantascienza claustrofobica ed angosciante, dove le vite umane e la loro durata sono schernite e scosse dalla legge della relatività e dall'immensità dell'universo.
madonna mia, l'ansia
(sì, quella è l'astronave dei protagonisti)

Poi accade qualcosa, e Interstellar, da odissea trascinata, finisce lui stesso in un paradosso spazio-temporale e diventa un altro film. Un film dove l'umano perde quasi tutta la sua impotenza nei confronti delle enormi forze che lo hanno minacciato per due ore buone di pellicola, e si trasforma in un finalone americanone dove le spiegazioni e le metafore sull'amore si sprecano a fiumi.

Interstellar va preso come un lavoro coraggioso, ma non abbastanza coraggioso da lasciare fuori tutte le belinate fondamentali per essere sicuri che lo spettatore U.S.A. uscisse fuori dalla sala contento e convinto di aver capito qualcosa.
Passate sopra il piccolo film scemo che c'è dentro, e vi godrete qualcosa di meraviglioso.